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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, II, 132
 
originale
 
132 Iam vero quo pertinent obscuritates et aenigmata somniorum? Intellegi enim a nobis di velle debebant ea quae nostra causa nos monerent. "Quid? po?ta nemone, physicus obscurus?"
 
traduzione
 
132 E insomma, a che servono le oscurit? e gli enigmi dei sogni? Gli d?? avrebbero dovuto volere che noi comprendessimo ci? di cui ci preavvisavano per il nostro bene. "Ma," tu dirai, "forse nessun poeta, nessun filosofo della Natura ? oscuro?"
 

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